Ore 10:20
Dormito poco.
Normale, del resto: quando si interrompe una relazione, ci si trova immediatamente disorientati di fronte al cambiamento di tante piccole abitudini. O alla loro assenza. Non è solo l'amore a finire, ma anche tanti risvolti pratici, ad esempio se di solito contavate sull'altra persona per un passaggio, o se eravate abituati a fare colazioni insieme o se il lunedi sera era appuntamento fisso al cinema. All'improvviso, quell'abitudine che ci faceva stare bene, che ci recava gioia o ci faceva sentire sicuri non c'è più. Al suo posto, una sensazione fastidiosamente destabilizzante, al punto che cominciamo a chiederci -sebbene dentro di noi sappiamo già la risposta- se abbiamo fatto bene a mettere in discussione, e poi a porre un fine, alla relazione. Come me adesso: l'ho affrontato, gli ho parlato, gli ho comunicato la mia decisione correlata da razionali motivazioni, salvo poi cominciare a rodermi dentro e non so nemmeno bene il perchè. Ma non cederò: resterò fedele al mio istinto, seguirò ciò che penso sia giusto per me. Quindi, avanti con la positività, l'allegria, la produttività. Diventerò l'officina di me stessa. Sarà tutta una festa.
14:30
Che tempo di cacca
16:30
Sono a terra. A pezzi. Depressa è a dir poco. Mi manca. E' inutile.
17:30
Non sono convinta di aver fatto la scelta giusta
17:32
Adesso gli mando un messaggio
17:33
No, sarei una stronza: prima gli dico che non sono pronta per una relazione, poi lo provoco? No.
Smetti di girare intorno a quel telefono, Rebecca.
17:34
Vabbè, provo solo a comporlo, lo memorizzerò soltanto. "Sto malissimo, mi manchi da morire. Non pretendo che mi risponda...".
No, così è scontato che voglio che mi risponda.
"...non voglio che mi risponda".
Così però sembra che non voglia che si faccia vivo. Beh, forse sarebbe meglio, no?
"...non voglio che mi risponda. Voglio solo che lo sappia".
Sì, ma così sembra che è colpa sua!
17:45
"Ti penso cento volte al minuto. Mi manchi. Starti lontano è difficile e doloroso.Non so se sbaglio a scrivere, ma è una tortura continua. Un nodo alla g".
Finito lo spazio disponibile.
Glielo invio? Penserà che sono una volubile? E che differenza farebbe?
17:46
Inviato
17:47
Non chiama
17:48
Non risponde
17:49
Forse non l'ha letto
17:50
Ho anche attivato al funzione di consegna avvenuta, ma forse non funziona. Questo telefono è un cesso
18:30
Oddio! Lampeggia! Messaggio!
"Non hai fatto male a scrivere, è giusto che faccia quello che senti (sto male anch'io). Me ne farò una ragione".
Una ragione? Come sarebbe a dire 'una ragione'?
Questo è davvero inaspettato. Dove sono i tentativi di riconquistarmi? Dove sono le preghiere di tornare con lui? E se si mette l'anima troppo in pace? E se, per la legge di compensazione, si consola con una strafiga bionda, alta 1.80, misure 90/60/90 che lui del resto può facilmente rimorchiare perchè è così bello?
19:30, al lavoro
Stavo pulendo la veranda del pub quando suona il clacson di una macchina. E' lui. Che fa, non si ferma? Forse fa il giro e ripassa. No, non ripassa. E io, che faccio? Ho voglia di chiamarlo. Solo per salutarlo. No, dai. Non posso.
Cribbio, ma dove è finita tutta la mia sicurezza, il bisogno di stare da sola, la faccia tosta, la voglia di spaccare il mondo con cui fino ad una settimana sostenevo l'assioma relazione = galera?
Dove sono le mie due ragioni fino a ieri inconfutabili, che
1. ho bisogno di stare sola
2. lui non è l'uomo per me?
Ho commesso un errore o devo solo abituarmi all'idea?
Ma...se invece...voglio dire, dove sta scritto che non è l'uomo per me?
Molto, molto confusa.
20:47
Oddio, eccolo.
Sta salutando una. Chi è?
Si sta mettendo a sedere con lei.
Sta bevendo con lei. Sta chiacchierando con lei.
Non che sia la strafiga che temevo anzi, è piuttosto ordinaria. Scialbetta, direi.
Ah! Ora lui si è alzato per andarsene e l'ha lasciata lì come una pera cotta. Ah!
Sì, ma così ci ha lasciato anche me, che speravo di avere l'occasione di scambiare due parole.
3:36 AM, a casa
Vorrei mandargli un messaggio, ma per fortuna non ho credito.
"Stasera al pub ho visto qualcuno molto speciale che mi ha fatto battere il cuore e mi ha lasciato una sensazione di gioia".
Che razza di imbecille sono.
Foto: Geralt, Piaxabay
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