E' finita? Vai in vacanza (e studiati 'Le Regole')


Data in cui dovrei essere in vacanza con Piergiorgio, 10:39

Perfetto. Ho perso il cellulare, mi si è rotto il reggiseno con gli spallini trasparenti e mi sono pure beccata un morso da quell' ammasso di peli cenciosi che è il cane del vicino. Forse è meglio che mi chiuda in casa? Ma no, non la darò vinta alla superstizione: sto per partire per la mia vacanza 'emancipata'.

18:45
Finalmente al mare. Spiaggia ormai semideserta, silenzio attorno interrotto solo dalle onde lievi, e il sole che muore. Sono in ferie, evviva!  Adesso ho qualcosa come sette/otto giorni per rimettere insieme i pezzi, potenziare al massimo la mia autostima, decidere cosa fare con il resto delle mie ferie e, soprattutto, qualsiasi cosa decida di fare, o in qualsiasi posto mi troverò, quale spirito avere.
Per fortuna, lo so già: lo spirito di una 'ragazza-regole'.
Mi sono imbattuta in questa rivelazione di libro firmato Ellen Fein e Sherrie Schneider, che è forse ormai un pò datato ma sempre efficace: Le Regole.
Proprio in virtù delle Regole, sono di nuovo in gioco. Focalizzerò obiettivi e possibilità; canalizzerò l'energia; mi tranquillizzerò, anzi, farò di più: me ne fregherò altamente.
Come devo comportarmi con l'unico marchingegno che ha il potere di farmi desistere dai miei propositi, ossia il telefono? Dovrei forse adottare una soluzione drastica e spegnerlo, evitando le tentazioni? O un approccio più morbido, affrontando eventuali messaggi e chiamate (o l'assenza di essi) a viso aperto?
Ok. Lo lascerò acceso ma sul comodino, mentre io uscirò in bici a bruciare un pò di calorie.
Vai, sono una forza.
L'uomo che avevo vicino era troppo diverso da me, adesso lo so.
Vai, Vai! Ci sono tante cose là fuori che ti aspettano! Devi solo andare!
Adesso vado.

19:00
Per adesso credo che resterò ancora un pò a casa. E' che sto bene nella casetta al mare di famiglia, è semplice, quasi spartana, la mobilia è a dir poco rimediata e le stoviglie hanno quel fascino che o lo si ama o lo si odia -quello degli anni Settanta. Ma a me piace la mia tazza di ceramica marrone con il manico leggermente arriciato, che mi ricorda la scrittura in corsivo delle elementari. E' una delle prime cose che faccio quando arrivo qui, metto su il caffè e cerco la mia tazza marrone.
Comunque: stavo parlando delle Regole, un illuminate testo che ti spiega come vanno presi gli uomini. Il libretto di istruzioni che non ci avevano mai dato. In sintesi, cosa che mi ha stupito non poco, tu devi solo pensare a vivere la tua vita, ad occuparti delle tue cose, ad indaffararti sui tuoi progetti e obiettivi.  E' lui che deve affannarsi a cercarti, non il contrario. Non hai bisogno - e non è neppure consigliabile- di programmare la tua vita in vista della sua presenza.
Una ragazza-regole è sempre impegnata, indaffarata, perchè ha un sacco di interessi e di hobbies. Ha il lavoro, la carriera, la casa, la ginnastica, le letture, le amiche, lo shopping.
Le regole base per gestire la fase del corteggiamento sono:
1. Non telefonargli (quasi) mai
2. Concludi per prima le telefonate
3. Non attaccarci bottone e non invitarlo per prima
4. Non guardarlo troppo (tanto per capirci non vanno bene nè gli sguardi imploranti con la bava alla bocca nè le occhiate spregiudicate della mantide).
Quando poi ci cominci ad uscire, che tradotto in termini temporali significa i primi appuntamenti (meglio ancora i primi mesi, se siete ragazze-regole modello):
1. Non accettare gli inviti dall'oggi al domani, nè (figuriamoci) dall'oggi all'oggi. Se vuole uscire con te deve orgnizzarsi per tempo, perchè tu sei troppo impegnata per stare alle sue mosse. Esempio: se vuole uscire con te il sabato, il tempo limite per inoltrare la richiesta è il mercoledi. (Sembra una regola spietata, lo so, ma prendete il mio caso: sapete quanti fenomeni da pub mi invitano la sera per il giorno dopo e poi nemmeno si ricordano di averlo fatto perchè avevano al loro attivo quattro o cinque Tennent's Super?).
2. Al primo appuntamento non vederlo per più di due/quattro ore. Si aumenta gradualmente agli appuntamenti successivi. Lo stesso disorso vale per la frequenza: non più di una volta alla settimana.
3. Non andarci a letto troppo presto (ahi, ahi).
4. Non rivelargli le tue debolezze (vabbè, ma mica siamo così sceme, no?)
5. Non parlare troppo. Non aver paura dei momenti di silenzio (semmai sta a lui riempirli)
6. Soprattutto, mai e poi mai parlare di matrimonio e figli. Sono vietati pure i riferimenti indiretti all'amica che sta sposarsi o indiretti di livello 2 (l'amica dell'amica).
Ricorda (dicono Le Regole), agli uomini piacciono le sfide, perciò lui deve vederti come una difficile da raggiungere. Non spalancargli le porte della tua vita alla prima occasione. Se gli offri scorciatoie, addio.
Bene, ora non mi resta che esercitarmi nelle Regole e sperare che Mr Giusto arrivi al momento giusto (qualche mese fa sono uscita con uno che si chiamava Giusto di nome, vuoi vedere che...no, macchè. Era un salame).

Foto: Marisa04, Pixabay

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